lunedì 30 marzo 2020

Il suono della paura

Esistono alcuni suoni che sono in grado di “accendere” le aree del cervello che sottendono i sentimenti di ansia e paura. Tra questi, in primis vi sono le urla umane, in secondo luogo il rumore provocato da una sirena acustica, un ronzio fisso e costante che si prolunga nel tempo.

Quando sono nati i raccapriccianti suoni che si sentono nei film dell'orrore?
Il primo rumore del terrore creato appositamente per il cinema risale a Dr Jekyll e Mr Hyde del 1931.


Lo strumento musicale della paura

Waterphone è uno strumento a percussione acustica atonale, inventato intorno al 1968 da Richard Waters, è formato da un risuonatore in acciaio inossidabile, da un collo cilindrico e aste di bronzo di diverse lunghezze e diametri, ed è stato utilizzato in titoli come Matrix e Alien. Per ascoltarlo clicca sul link: https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/il-suono-della-paura-lo-strumento-usato-nei-film-horror/255142/255373?refresh_ce

Riferimenti bibliografici:
https://www.isolmant.com/it/notizie/blog/i-suoni-che-fanno-paura/
https://www.esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a27462325/suono-film-suspense/

venerdì 27 marzo 2020

Gli dei sono canti - STEP#04

La nascita dell'universo

esplosione dell'universo

Fin dall'alba della civiltà venivano narrate le storie più incredibili sull'origine della
Terra, nel tentativo di rispondere alla domanda: "Cosa c’era quando ancora non c’era qualcosa?"
Le risposte furono diverse ma c'è qualcosa che si ripete, come disse Schneider, un musicologo e professore: “tutte le volte che la genesi del mondo è descritta con sufficiente precisione, un elemento acustico interviene nel momento decisivo dell’azione”.

La nascita del mondo è strettamente collegata alla nascita del suono.
Nei miti delle origini quando non c'era nulla, c'era assenza di vita, di spazio e movimento, di luce e suono. Il nulla di molti racconti cosmogonici non è solo invisibile, ma anche inudibile; tenebroso, ma anche silenzioso.

Il suono cosmico precede la luce perché è luce sotto forma acustica,  è una manifestazione
universale del divino, manifestazione creativa e comunicante.
Un esempio di ciò può essere trovato nella Bibbia stessa: Dio crea il cielo e la terra in un mondo dominato dal silenzio e sul quale diffonde la sua voce, che diventa quindi il vero atto creativo.

(la creazione della terra per il cristianesimo)

Spostandoci invece in India, Prajapati, il dio delle origini, il signore delle creature, nacque da un concerto di diciassette tamburi. Secondo la concezione indù, il principio che dà origine ai mondi è un
principio armonico e ritmico, simboleggiato dal ritmo dei tamburi.

(Prajapati, il dio creatore)

E ancora in Egitto la risata di Thot, dio della Luna e della sapienza, coincideva con la creazione dell’universo.

Il suono nei miti

-Mitologia greca
Pallade Atena, dea che simboleggia la saggezza armata, era alla ricerca di uno strumento che imitasse il sibilo e il suono lamentoso del vento quando precede l'uragano; prese l'osso cavo di un cervo lo forò con una serie di buchi: soffiando dalla canna, otturando ora un buco ora l'altro, la dea ottenne ciò che noi oggi chiamiamo flauto. Atena ha creato un nuovo strumento per imitare il suono della natura, e per poterlo riprodurre a suo piacimento.

-Mitologia norrena
Heimdallr, dio custode, sorveglia il ponte Bifrǫst, il ponte dell'arcobaleno che unisce la terra alla dimora degli dei, Asgard. Egli è il possessore del corno Gjallarhorn ( “Corno risuonante“) che suonava per segnalare l’avvicinarsi di un qualche pericolo (ma talora anche come coppa per bere idromele, la bevanda servita ai guerrieri di Odino). Il suono del corno di Heimdallr era detto essere così forte da poter essere udito in ogni angolo di Asgard, e si tramandava inoltre che quello stesso corno avrebbe segnalato l’inizio del Ragnarök (la fine del mondo), durante il quale ci sarebbe stato il fatidico scontro tra il bene e il male.

(Gjallarhorn suona il Heimdallr)

Riferimenti bibliografici:
Dizionario illustrato di Mitologia greca e romana (Crescere Edizioni)
https://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/Matematicae/Giugno_03/APPUNTI.HTM
http://matinfinito.altervista.org/alterpages/files/cosmogoniemusicali.pdf
http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/06/atena-e-linvenzione-del-flauto.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Heimdallr
https://www.mitologiantica.com/norrena/heimdall-il-dio-dell-ordine/

martedì 24 marzo 2020

Simbolo - STEP#03


Foto scattata a Vilnius, nel quartiere "Užupio Res Publika", Lituania

La storia del suono e il suo ruolo - STEP #02

Le origini del termine

Come gran parte delle parole appartenenti alla nostra lingua anche "suono" ha origine latina: essa deriva infatti da sŏnus e sŏnĭtŭs.

Ma da dove derivano questi due termini?

La potenza dell'influenza greca sulla cultura romana fu fondamentale fin dai tempi più antichi, compresa la diffusione di nuovi termini.
La parola "fonico", pur derivando dal latino moderno(usato nel secondo millennio D.C.) phoneticus, ha una chiara derivazione greca: φωνικός (fonikós) da ϕωνή (foní), che significa suono, voce.
Quest'ultimo ha origine nella lingua protoindoeuropea, più nello specifico nella radice bha- =parlare, dire, raccontare.
Bha è parte o origine di molte parole come: telefono, sinfonia, abbandonare, banale, fata, fiaba, favoloso, bandire, bandito, colpa e moltissime altre di campi semantici completamente differenti.
La "prova" ipotetica della sua esistenza è fornita da: il latino fari(dire) e fabula (fiaba) ,il greco ϕωνή (foní), la lingua sanscrita bhanati (parlare),  la lingua armena ban, bay (parola, termine), l'antico slavo ecclesiastico bajati (parlare, raccontare), l'inglese antico boian (vantarsi), l'irlandese antico bann (legge).

Apollo danza con le Muse in un dipinto di Baldassarre Peruzzi (1481-1536)

Riferendoci invece al termine "musica", possiamo analizzare "Etymologiae" di Isidoro di Siviglia del 636 circa, considerata la prima enciclopedia della cultura occidentale. Nel paragrafo De musica, l'autore la descrive così:
"La musica è la conoscenza pratica della modulazione (modulatio) ed è costituita dal suono e dal canto. La musica è così chiamata per derivazione dalla parola 'Musa', derivante da una parola greca che significa ricerca, perché era attraverso di loro, come volevano gli antichi, che si cercava il potere del canto e la modulazione della voce. Il loro suono, poichè è qualcosa percepito dai sensi, svanisce con il passare del tempo e si imprime nella memoria. Da qui l'invenzione dei poeti che le Muse sono figlie di Giove e della Memoria, perché se i suoni non sono trattenuti dalla memoria dell'uomo, essi periscono, perché non possono essere scritti."

Ma quale ruolo ha svolto nel corso del tempo il suono?
Proseguiamo analizzando una recente interpretazione data da alcuni artisti.

Il suono nel futurismo


Giacomo Balla, "Trasformazione forme spiriti"

Nel Manifesto Futurista Marinetti, fondatore dell'omonimo movimento diffusosi nei primi anni del Novecento, definisce l'arte fino agli Impressionisti come "arte del silenzio" e introduce il futurismo come "la pittura dei suoni, rumori, odori". Prosegue esponendo le aspirazioni dell'Avanguardia:

"LA PITTURA DEI SUONI, DEI RUMORI E DEGLI ODORI VUOLE:

1. I rossi, rooooosssssi roooooosssissssimi che griiiiiiidano.

2. I verdi i non mai abbastanza verdi, veeeeeerdiiiiiissssssimi, che striiiiiidono; i gialli non mai abbastanza scoppianti; i gialloni-polenta; i gialli-zafferano i gialli-ottoni.

3. Tutti i colori della velocità, della gioia, della baldoria, del carnevale più fantastico, dei fuochi di artifizio, dei café-chantants e dei music-halls, tutti i colori in movimento sentiti nel tempo e non nello spazio.

...

15. Gli echi di linee e volumi in movimento.

...

18. Gl’insiemi plastici astratti, cioè rispondenti non alle visioni ma alle sensazioni nate dai suoni, dai rumori, dagli odori, e da tutte le forze sconosciute che ci avvolgono."

Significativi sono i verbi che Marinetti decide di assegnare ai colori che descrive nei primi punti e le parole che li accompagnano: tutti questi evocano nel lettore un suono.
Viene messo in mostra il legame indissolubile tra forme, colori e suoni che i futuristi sono riuscititi a trasmettere attraverso le loro opere d'arte.

Carlo Carrà, "Ritmi"

Proverbi

"Al suono si riconosce la pignatta buona."
Cosa vuol dire questo detto popolare?
Battendo su una pignatta, dal suono emesso, è possibile capire se è integra o meno.

L'importanza del suono in poesia

I suoni delle parole in poesia sono di estrema importanza, sono vitali come nella musica: procurano piacere e gioia, malinconia e tristezza, esuberanza e vitalità a seconda della combinazione studiata e meticolosamente selezionata dal poeta. Un esempio celeberrimo è "la pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio, che evoca il rumore della pioggia sulle piante con maestria con un ampio uso di onomatopee e grazie al suono stesso delle parole, scelte con grande cura. L'attenzione del lettore è catturata dai verbi "ascolta" e  "taci". Di seguito la prima strofa:

pioggia nel pineto
"Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti                                                                                    
di coccole aulenti,
piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione."


Riferimenti bibliografici: http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/suono/
https://www.etymonline.com/search?q=phonetic
https://it.wikipedia.org/wiki/Etymologiae
https://sfponline.org/Uploads/2002/st%20isidore%20in%20english.pdf (Etymologiae tradotto in inglese)
"Il Cricco Di Teodoro, itinerario nell'arte, Dall'Art Nouveau ai giorni nostri", terza edizione, versione gialla, capitolo 30
https://www.wdl.org/en/item/20040/view/1/1/ (Manifesto Futurista)
https://dettieproverbi.it/detti/italia/al-suono-si-riconosce-la-pignatta-buona/
https://www.caleno24ore.it/wordpress/14926/poetando-ecco-la-sesta-lezione-i-suoni-delle-parole-1-le-vocali-%E2%80%98la-poesia-nell%E2%80%99orecchio%E2%80%99.html
https://www.prever.edu.it/comprever/la-pioggia-nel-pineto-riassunto-e-commento-della-poesia-di-gabriele-dannunzio/

domenica 22 marzo 2020

"Suono" al di là del tempo e dello spazio- STEP#01bis

Il "suono" in oriente

L'ideogramma della parola suono fa parte dei CJK Unified Ideographs (Chinese Japanese Korean Unified Ideographs), cioè è un carattere condiviso, anche se con piccole variazioni, da diverse lingue asiatiche, come il giapponese, il coreano, il cinese e il vietnamita. Si suppone che la sua prima comparsa fu in Cina e che sia poi stato adottato nei paesi vicini.


ideogramma di suono

Nel Paese del Sol Levante 

Questo kanji significa suono, rumore e nota.
Attualmente la pronuncia più utilizzata è "oto", anche se nel corso del tempo è variata da "on"(derivante dal cinese antico, utilizzato nei primi secoli D.C.) a "to"(variante della prima pronuncia).

L'ideogramma presenta al suo interno il kanji 日, che significa giorno e sole e può essere letto come "hi", "ka", "nichi" e "jitsu", e l'ideogramma 立, letto solitamente come "tatsu" e che è la radice di molte parole come alzarsi, sorgere e pianificare. Possiamo immaginare il suono come il sole che sorge all'orizzonte, una luce di cui non vediamo bene l'origine e che porta in sé un qualcosa di sublime.
monte Fuji e lago Shojiko all'alba in Giappone

L'ideogramma di suono è anche la radice di altre parole quali:
-音声(onsei)= voce (formato da suono+voce/vocale)
-響(hibiki)= eco/risonanza
-音楽(ongaku)= musica (formato da suono+divertimento)

In Corea

Oggi "suono" in coreano è  소리(soli) oppure 음(eum), in particolare la seconda pronuncia è collegata a  음훈(eumhun), parola sino-coreana che deriva da  音(pronuncia/suono+interpretazione).

Nel regno di mezzo

Solo in Cina si può assistere chiaramente all'evoluzione della parola "suono" fin dagli anni A.C., quando non era altro che un'incisione.
Con la dinastia Zhou, durante la loro prima metà di regno(1045-771 A.C.), era usato l'ideogramma:
Ritrovato su diverse tavolette di bronzo dell'epoca. Con l'avvento delle scritture su bamboo e legno l'ideogramma si trasformò:

Durante il regno del primo imperatore della dinastia Qin (intorno al 220 A.C.), Li Si, il primo ministro, standardizzò e promulgò uno standard nazionale di calligrafia cinese, noto come lo scritto Qin, in cui "suono" diventò:
E che rimase tale per molti secoli. Solo con la dinastia Ming (1368-1644) fu possibile accertarsi di un nuovo cambiamento nell'ideogramma:
Ed eventualmente divenne quello che conosciamo oggi: 声音 (shēngyīn).

Il suono nel resto del mondo
Nel Regno Unito

In inglese "suono" è sound, derivante dal Middle English (parlato dal 1150 al 1500 D.C.) soun, a cui verrà aggiunta la -d finale solo nel 16° secolo. Soun è preso in prestito dal francese anglo-normanno soun, appunto, che ha le sue ancestrali origini nella lingua indo-europea sunt, swent, i cui significati erano anche vigoroso, attivo e salutare. 

Nei paesi di origine slava

In bulgaro, russo, macedone, serbo-croato e ungherese "suono" viene pronunciato allo stesso modo: zvuk. 

In Etiopia

bandiera dell'Etiopia

In questo paese la lingua ufficiale è l'amarico, di origini semitiche, nel quale pronunciano "suono" come ድምፅ (dimit͟s’i), differenziandosi enormemente dalle lingue precedentemente analizzate.

Riferimenti bibliografici: https://it.wikipedia.org/wiki/CJK_(informatica) ,
 https://en.wiktionary.org/wiki/%E9%9F%B3#Vietnamese ,
 https://www.wordhippo.com/what-is/the/japanese-word-for5e2e97c3c7ba3035c6e6fc3a17e1bc22029c0c3e.html ,
https://www.lexico.com/definition/sound , https://en.wiktionary.org/wiki/%D0%B7%D0%B2%D1%83%D0%BA#Russian

venerdì 20 marzo 2020

Il suono nella letteratura

L’inebriante ondulazione della sua voce era un tonico fantastico nella pioggia. Rimasi ad ascoltarne il suono per qualche istante, su e giù, col mio orecchio soltanto, prima che giungessero le parole


-Francis Scott Fitzgerald


Definizione ed etimologia - STEP #01

Cosa si intende per suono?

Si intende la sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, anche se non udibili per frequenza o intensità. Le vibrazioni possono essere eccitate nel mezzo o a esso trasmesse dalle vibrazioni di un corpo (sorgente sonora) e a loro volta eccitano l’orecchio (generalmente per azione diretta sul timpano).

Da dove deriva questa parola?




Riferimento bibliografico: Enciclopedia Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/suono/), Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana (https://www.etimo.it/?term=suono&find=Cerca),

La sintesi finale - STEP#24

monte Fuji e lago Shojiko all'alba in Giappone L' etimologia della parola "suono" è latina e il suo significato riman...