mercoledì 27 maggio 2020

Le case del suono nella nuova atlantide - STEP#19

Nuova Atlantide, 1624
La nuova Atlantide è un racconto utopico incompiuto, scritto da Francesco Bacone nel 1624.
Bacone narra di un gruppo di viaggiatori che naufragano nell'isola di Bensalem, dove vive una popolazione felice che si basa sulla ragione, scienza e collaborazione tra persone.
L'istituzione più importante dell'isola è la Casa di Salomone o Collegio delle Opere dei Sei Giorni, istituita dal re Atlantideo Solamone, dove i bensalemiti si dedicano ad esperimenti scientifici realizzati con il metodo baconiano, per controllare la natura e applicare la conoscenza per migliorare la società.
Qui sono presenti diverse "case", come le "case della matematica", "case del profumo" e "case del suono":

"Abbiamo ancora case del suono nelle quali esperimentiamo e riproduciamo tutti i suoni con la loro origine. Possediamo accordi che voi non avete, di quarti di tono e di passaggi di suono ancora più lievi. Anche diversi strumenti musicali, a voi ignoti, alcuni più soavi di tutti quelli che avete voi; e insieme campane e campanelli di suono delicato e dolce. Produciamo tanto i suoni piccoli quanto quelli grandi e profondi; e quelli grandi sia bassi sia acuti; produciamo vari tremoli e trilli di suoni che originalmente sono interi. Riproduciamo e imitiamo tutti i suoni e le lettere articolati e le voci e le note degli animali e degli uccelli. Abbiamo certi congegni i quali, se applicati all'orecchio, favoriscono assai l'udito. Abbiamo ancora vari strani echi artificiali, che riflettono la voce molte volte, quasi rigettandola; e alcuni che restituiscono la voce più forte di quanto non sia andata, alcuni più acuta e altri più profonda; e persino alcuni che restituiscono la voce diversa nelle lettere o nel suono articolato da quella che ricevono. Abbiamo anche la maniera di incanalare i suoni in cilindri e tubi, in direzioni e distanze singolari."


Riferimenti bibliografici:
Nuova Atlantide, Francesco Bacone, 1624
https://filinge.blogspot.com/2020/04/la-nuova-atlantide-2.html
https://it.wikipedia.org/wiki/La_nuova_Atlantide
https://www.skuola.net/filosofia-moderna/bacone-nuova-atlantide.html

martedì 26 maggio 2020

"Kometenschweif", Husserl - STEP#18

Edmund Husserl (1859–1938) è stato un filosofo e matematico austriaco, fondatore della fenomenologia.

foto della cometa Swan, scattata dalla NASA

Egli dedica alla percezione del suono, e del suono musicale in particolare, una parte del suo trattato “Sulla fenomenologia della coscienza interna del tempo”, dimostrando la sua dipendenza dall’esperienza del tempo.
La metafora che usa è “Kometenschweif” (coda o scia di cometa):  la percezione di una melodia assomiglia a quella della traccia visiva lasciata dalla cometa mentre attraversa lo spazio; il residuo di coda luminosa corrisponderebbe alle note appena udite che la memoria ritiene mentre l’orecchio percepisce le altezze suonate all’istante, analoghe, queste, alla punta della cometa ancora visibile nel cielo. L’anticipazione della direzione in cui la cometa procede una volta sparita dal campo visivo, corrisponderebbe alla nostra coscienza che “protende” con la melodia verso il suo proseguimento.
In ogni istante dell’ascolto il presente si assomma alla cognizione dei suoni passati e all’anticipazione di quelli a venire nella “direzione” indicata; ma la traiettoria, nella musica è molto più aperta e meno prevedibile di quella di una cometa, perciò più che di anticipazione conviene parlare di attesa o di aspettativa.

Husserl denomina questi 3 "stadi" così:
-impressione originaria, il momento in cui il suono è udito. Il suono genera appunto un'impressione sulla coscienza connessa all'estensione del suono.
-ritenzione, il perdurare nella coscienza di un evento al passare del tempo,cioè la relazione che il perdurare del suono nella coscienza ha con la consapevolezza che si tratta di un suono identico che si sviluppa nel tempo. La coscienza ritiene l'impressione originaria del suono mentre il suono perdura
-protensione, la nostra anticipazione del momento successivo, cioè la nostra coscienza si "protende" verso il futuro anche se è incapace di prevederlo.

Per ulteriori dettagli e approfondimenti consiglio di visitare i seguenti link (dell'università degli studi di Milano) :
http://users.unimi.it/gpiana/dm6/dm6husam.htm#n4


Riferimenti bibliografici:
https://it.wikipedia.org/wiki/Edmund_Husserl
http://www3.unisi.it/ricerca/prog/musica/sapere/fenomen.htm
https://allegatifac.unipv.it/lucavanzago/file/VanzagoTeoretica2014.pdf

venerdì 22 maggio 2020

Il suono delle trombe, l'Apocalisse

Nell'Apocalisse di Giovanni, ultimo libro del Nuovo Testamento, vengono descritti 7 angeli che segnano l'inizio della fine con il suono delle trombe, preceduti da un inquietante silenzio.

« Appena il primo angelo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò » (8,7)
...
« Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente » (8,12)

« Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà. » (9,1-6)

I 7 angeli che suonano le trombe sono raffigurate anche nel Giudizio Universale di Michelangelo Buonarrotti, situata nella Cappella Sistina nella città del Vaticano:

Particolare del Giudizio Universale

               Israfil che suona la tromba
Un loro analogo nella tradizione religiosa coranica e islamica è l'Israfil, un angelo che è incaricato di suonare la tromba nel giorno del Giudizio finale. Al suono della tromba seguirà la morte immediata di ogni essere umano ancora in vita, immediatamente dopo resuscitato da Allah per il suo verdetto finale che, scritto su una tavoletta, sarà letto dallo stesso Isrāfīl.

"E la tromba deve essere bruciato, in modo che tutti coloro che sono nei cieli e tutti coloro che sono sulla terra deve svenire, tranne colui che Allah,., Allora vi sarà soffiato di nuovo, allora essi staranno in piedi in attesa" - Quran, 39.68.

Post sugli dei mitologici e cristianesimo, clicca qui




Riferimenti bibliografici:
https://it.wikipedia.org/wiki/Apocalisse_di_Giovanni
http://www.fmboschetto.it/religione/Apocalisse/Apocalisse3.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Israfil
https://it.qwe.wiki/wiki/Israfil

Abbecedario del suono - STEP #17

Apocalisse
Beatitudine
Colori
Divinità
Emozioni (esempio:Il suono della paura)
Fantasia
Genesi
Haiku
Inquinamento
Leopardi, Giacomo
Marinetti, Filippo Tommaso (futurismo)
Musica
Nostalgia
Om
Pentagramma
Quiete
Rumore
Silenzio
Teatro
Universo
Voce
Zen

domenica 17 maggio 2020

Om

Om è un mantra della religione indiana, oggetto di riflessioni teologiche e filosofiche e strumento di pratica religiosa e meditativa.

Il suono Om (o Aum) è un unico suono composto da 3 suoni distinti: A, U, M.
A – è associato allo stato di veglia, l’oscurità, l’ignoranza e il tempo presente
U – è associato allo stato di sogno, all’inconscio, al dinamismo e al tempo passato
M – è associato allo stato di sonno profondo, alla verità, alla purezza e al tempo futuro

C’è infine un’ultima sillaba muta che compone il mantra OM, ossia il suono silente, la pausa tra un mantra e l’altro. Quest’ultima sillaba rappresenta il Brahman che rappresenta qualsiasi cosa e racchiude il significato della coscienza e della realtà oltre il tempo e lo spazio.

Dal Mandukya Upanishad I, 8 (testo religioso indiano):
"Vaiśvānara, lo stato di veglia è indicato dalla suono A che è il primo elemento in quanto ottiene o in quanto è primo. Ottiene ciò che desidera e risulta primo colui che così conosce.
Lo stato di sogno, Taijasa, è indicato dal suono U che è il secondo elemento per il fatto che è più in alto [di quello precedente] o perché partecipa dagli altri due [in cui sta in mezzo]. Chi lo conosce è in armonia con il Tutto, nessuno dei suoi discendenti ignorerà il Brahman.
Lo stato di sonno profondo, prājña è indicato dal suono M che è il terzo elemento, in quanto crea o dissolve. Colui che conosce questo penetra questo universo facendolo suo.
Il quarto non corrisponde a un elemento è non misurabile è al di là della manifestazione e non agisce; è calmo e non duale. Tale è la sillaba Om, in verità è l'Ātman colui che così conosce penetrando con l'Ātman [individuale] l'Ātman [universale]."

Om è considerato il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, che viene interpretata come manifestazione stessa di questo suono, oltre che la sintesi e l'essenza di ogni mantra, preghiera, rituale, testo sacro, essere celeste o aspetto del Divino.

Riferimenti biliografici:
https://it.wikipedia.org/wiki/Om_(induismo)
https://denisedellagiacoma.com/il-significato-del-simbolo-om/

venerdì 15 maggio 2020

Pitagora: in principio fu la corda - STEP #16

Particolare della Scuola di Atene (Pitagora), Raffaello Sanzio
Pitagora (580/70 – 495 a.C.) è descritto dalle fonti come un uomo dotato di facoltà semi-divine e si dice che fosse stato il primo ad ascoltare il suono prodotto dai pianeti i quali, muovendosi in orbite perfette – come ritenevano i pensatori dell’epoca – producevano ognuno un tono musicale e, tutti insieme, un grande accordo cosmico, sintomo e testimone della perfezione divina che decise di creare il mondo in modo perfetto e ordinato.

Per Pitagora, il significato di cosmo veniva a coincidere con quello di “ordine equilibrato”, ovvero un luogo dove tutti gli elementi riuscivano a convivere e fondersi, grazie ad una divina harmonia, che generava tutte le realtà conosciute. In questo senso, la musica era l’ennesimo risultato di questo sommo ordine e, anzi, la sua manifestazione più concreta.I pitagorici tradussero poi i rapporti tra gli intervalli dei suoni in rapporti numerici e li rappresentarono tramite la matematica.

Pitagora determinò le consonanze musicali di tono, quarta, quinta e ottava, ascoltando il battere dei martelli nei pressi di una fucina; leggenda tramandata da il filosofo Giamblico.
Si narra che Pitagora, mentre passeggiava, udì provenire da un’officina d’un fabbro alcuni suoni, che gli sembrarono in parte gradevoli e in parte sgradevoli. Quattro fabbri battevano quattro martelli sulle quattro incudini e i suoni producendo tra loro sia consonanze sia dissonanze. Pitagora si avvicina incuriosito e, grazie alle spiegazioni dei fabbri, scopre che le diverse altezze dei suoni dipendono
non dai muscoli o dalla forza del percuotere, ma dal diverso peso dei magli. I magli hanno pesi in rapporto 6, 8, 9 e 12, quei numeri stabiliscono proporzioni. La musica è appunto la scienza della proporzione tra i numeri. Pitagora stabilisce che il rapporto 6: 12 = 1: 2 indica l’ottava o armonia, e allo stesso modo dal rapporto 6: 9 = 2:3, si ricava la quinta; dal rapporto 6: 8 = 3: 4, la quarta e dal rapporto 8: 9, il tono.
Pitagora applicò la proporzionalità anche ai flauti e a tutti gli strumenti a fiato, ritrovando gli stessi rapporti (1:2, 2:3, 3:4, 8:9) e arrivò alla conclusione che gli strumenti producevano suoni armonici se c’era proporzionalità tra la larghezza e la lunghezza dei flauti e lo spessore e la lunghezza e l’allentamento della corda, e tra il restringimento e l’accorciamento dei flauti e l’assottigliamento e la tensione e l’accorciamento della corda:
- L’altezza del suono è inversamente proporzionale alla lunghezza della parte di corda suonata.
- Il suono prodotto da corde diverse per spessore e materiale è diverso.
- L’altezza del suono prodotto è direttamente proporzionale alla tensione della corda.

Xilografia medievale che raffigura Pitagora con campane e altri strumenti che suonano in armonia

Come abbiamo già detto, l'universo fisico dei Pitagorici è un cosmo, cioè un tutto ordinato, armonico. Alla base dell’idea di armonia vi è l’idea di commisurabilità, e dunque vi è il numero, che per i Pitagorici rappresenta l’arché. Interessante è anche la traduzione di logos, dal greco: parola, verbo e in origine rapporto. Arithmos, numero, logos, rapporto, sono parole usate indifferentemente l’una per l’altra nella tradizione pitagorica. Ecco emergere l’accostamento di Logos con rapporto numerico (sopratutto 1/2), misura, equilibrio, proporzione, armonia.
Riferimenti bibliografici:
https://www.arteantica.eu/armonia-delle-sfere/
http://associazione432hz.altervista.org/la-musica-delluniverso-larmonia-delle-sfere/?doing_wp_cron=1587571603.1887569427490234375000
http://disf.org/editoriali/2018-02
https://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2016/05/3-ARMONIA-PITAGORA.pdf

I limiti dello sviluppo, l'inquinamento acustico - STEP#15

The Limits to Growth ("I limiti allo sviluppo") fu pubblicato circa quarant'anni fa e sconvolse il mondo. Il libro, basato su una ricerca di una squadra di scienziati futurologi del Massachusetts Institute of Technology, era latore di un messaggio oggi più attuale che mai: il pianeta Terra è un sistema limitato e la crescita economica a pieno ritmo è destinata a portare la nostra società e l'ambiente verso il collasso.

Nel paragrafo Problems with no technical solutions viene fatto un accenno alla problematica dell'inquinamento acustico, che diminuisce la qualità della vita, specialmente nei centri delle grandi città.

"When the cities of America were new, they grew rapidly. Land was abundant and cheap, new buildings rose continuously, and the population and economic output of urban regions increased. Eventually, however, all the land in the city center was filled. A physical limit had been reached, threatening to stop population and economic growth in that section of the city. The technological answer was the development of skyscrapers and elevators, which essentially removed the constraint of land area as a factor in suppressing growth. The central city added more people and more businesses. Then a new constraint appeared. Goods and workers could not move in and out of the dense center city quickly enough. Again the solution was technological. A network of expressways, mass transit systems, and helicopter ports on the tops of the tallest buildings was constructed. The transportation limit was overcome, the buildings grew taller, the population increased.
Now most of the larger US cities have stopped growing. (Of the ten largest, five-New York, Chicago, Philadelphia, Detroit, and Baltimore-decreased in population from 1960 to 1970. Washington, DC, showed no change. Los Angeles, Houston, Dallas, and Indianapolis continued to grow, at least in
part by annexing additional land.) The wealthier people, who have an economic choice, are moving to the ever-expanding ring of suburbs around the cities. The central areas are characterized by noise, pollution, crime, drug addiction, poverty, labor strikes, and breakdown of social services. The quality of life in the city core has declined. Growth has been stopped in part by problems with no technical solutions. A technical solution may be defined as "one that requires a change only in the techniques of the natural sciences, demanding little or nothing in the way of change in human values or ideas of morality." Numerous problems today have no technical solutions. Examples are the nuclear arms race, racial tensions, and unemployment. Even if society's technological progress fulfills all expectations, it may very well be a problem with no technical solution, or the interaction of several such problems, that finally brings an end to population and capital growth."

Inquinamento acustico provocato dal traffico-Roma-2019

Riferimenti bibliografici:
The limits pf Growth, Donella H. Meadows-Dennis L. Meadows-Jørgen Randers-William W. Behrens III (pag 149-150)
(http://www.donellameadows.org/wp-content/userfiles/Limits-to-Growth-digital-scan-version.pdf)

domenica 10 maggio 2020

Koto, il suono del drago

Chikanobu Toyohara (1838-1912), Suonatrice di Koto – Azuma

Il koto ( 箏 ) è uno strumento musicale a corda giapponese derivante dallo strumento cinese Zheng.
E' lungo circa 180 cm e la versione tipica presenta 13 corde, sotto le quali sono presenti ponti mobili che all'occorrenza permettono di cambiare la tonalità. Il suono viene prodotto pizzicando le corde tra le dite. Le note sono scritte o nella notazione tradizionale del koto o sul classico pentagramma.

Ai suo albori (VII-VIII secolo), il koto era considerato in Giappone uno strumento per ricchi. Una sua versione modificata era invece per i soli non vedenti.

Le leggende narrano che il koto assomigli a un drago.
Per questo motivo ogni sua parte è chiamata come le parti del corpo di un drago:
-ossa del drago (竜甲Ryuko ), cioè la parte superiore
-stomaco del drago (竜腹ryūfuku ), cioè la parte inferiore
-testa del drago (竜頭Ryuzu ), cioè un'estremità
-corna del drago (竜角ryūkaku), cioè una parte dell'estremità
-occhi del drago(竜眼ryūgan) cioè i fori per le corde
-coda del drago (竜尾, ryūbi ),cioè l'altra estremità del koto


Di seguito il brano Tegoto, eseguito da Michio Miyagi.




Riferimenti bibliografici:
https://it.qwe.wiki/wiki/Koto_(instrument)

mercoledì 6 maggio 2020

Yanny o Laurel?


"Yanny o Laurel" è un'illusione uditiva originata da una registrazione di una parola ("Laurel") a cui sono stati aggiunti suoni di sottofondo, confondendo l’orecchio dell’ascoltatore. Analizzando le frequenze della registrazione si è scoperto che entrambi i nomi sono presenti, e chi è più propenso a percepire le frequenze più basse sente “Laurel”,  chi quelle più alte “Yanny”.
Si hanno più probabilità di sentire Laurel invecchiando, in quanto si tende a perdere la capacità di sentire le frequenze più alte.
E', inoltre, anche importante quello che ci aspettiamo di sentire, e come il nostro cervello riempie i “buchi” della registrazione, le sue parti poco chiare. Capire una parola o l’altra, poi, può dipendere anche da ciò su cui ci concentriamo durante l’ascolto: e quindi può capitare di sentire entrambe le versioni, a turno.
E' interessante notare che anche se due persone sentono la stessa registrazione dallo stesso dispositivo può capitare che capiscano parole diverse e non riescano a intendersi.

Post sulla codifica del suono, clicca qui
Post sulla codifica della voce, clicca qui

Riferimenti bibliografici:
https://www.ilpost.it/2018/05/17/yanny-laurel-registrazione-spiegazione/
https://en.wikipedia.org/wiki/Yanny_or_Laurel
Video originale-https://www.youtube.com/watch?v=yDiXQl7grPQ

La cronaca del suono - STEP#14


«Si apre così per la prima volta la possibilità di trovare dei correlati elettrici delle strutture grammaticali indipendenti dal suono e di capire la natura profonda del linguaggio umano»
Andrea Moro (neurologo e accademico italiano)

Recentemente un team di ricercatori è riuscito a trovare il modo per separare suono e grammatica, due tipi di informazione computati simultaneamente dal cervello, isolando il segnale elettrico delle strutture grammaticali.
Questi risultati segnano un passo avanti significativo per le neuroscienze verso la decifrazione del codice cerebrale del linguaggio umano e accrescono la speranza di arrivare in un futuro non troppo lontano a costruire strumenti che aiutino a risolvere problemi clinici di pazienti che non riescono più a parlare in modo normale.

I risultati sono stati pubblicati da La Nazione nei suoi fatti di cronaca. Per leggere l'articolo originale cliccare nel link alla fine del post.

Riferimenti bibliografici:
https://www.lanazione.it/cronaca/neuroscienze-un-passo-avanti-verso-la-decifrazione-del-codice-cerebrale-del-linguaggio-1.5136222

Ingegneria del suono - STEP#13

Il progresso tecnologico di questi ultimi decenni ha portato ad un aumento dell'importanza dell'audio e dell'acustica e delle nostre aspettative di qualità dell'esperienza di ascolto.
Così la crescita dell’attenzione verso il comfort acustico ha portato alla nascita di una nuova ingegneria: l'ingegneria del suono

Chi è l'ingegnere del suono?

L'ingegnere del suono è una persona esperta nella manipolazione e nelle tecniche di analisi e sintesi di segnali audio.
Il termine è tradotto dall'inglese "sound engineer", spesso tradotto come tecnico del suono o tecnico audio.
L'ingegnere del suono ha conoscenze di acustica fisica, psicoacustica ed elettroacustica e sa applicare le tecniche di analisi teorico-numerica e sperimentale nella progettazione e realizzazione di attività di ripresa, registrazione e riproduzione del suono in vari ambiti applicativi, quali la produzione discografica e multimediale, il public address, lo spettacolo e il broadcasting.

Riferimenti bibliografici:
https://didattica.polito.it/pls/portal30/sviluppo.guide.visualizza?p_cod_ins=03KQBPD&p_a_acc=2018
https://it.wikipedia.org/wiki/Ingegneria_acustica
https://www4.ceda.polimi.it/manifesti/manifesti/controller/extra/RegolamentoPublic.do?jaf_currentWFID=main&EVN_DEFAULT=evento&aa=2018&k_corso_la=263&lang=IT

La sintesi finale - STEP#24

monte Fuji e lago Shojiko all'alba in Giappone L' etimologia della parola "suono" è latina e il suo significato riman...