Egli scrisse la Naturalis historia ("Storia naturale", "Ricerche sulla natura"), opera che tratta di cosmologia, geografia, antropologia, zoologia, sostanze medicinali, metallurgia e mineralogia.
A lui è attribuibile la constatazione che il suono si propaga con velocità molto minore della luce, di cui ne parla nel Liber II (142):
"Fulgetrum prius cerni quam tonitrua audiri, cum simul fiant, certum est, nec mirum, quoniam lux sonitu velocior, ictum autem et sonitum congruere ita modulante natura, sed sonitum profecti esse fulminis, non inlati, etiamnum spiritum ociorem fulmine, ideo quati prius omne et adflari quam percuti, nec quemquam tangi qui prior viderit fulmen aut tonitrua audierit."
"E' certo che il lampo viene visto prima che i tuoni siano uditi, pur avvenendo insieme, né è starno, poichè la luce è più veloce del suono, che il colpo e il suono inoltre coincidono per una natura che così regola, ma che il suono è del fulmine partito, non arrivato, inoltre il soffio è più veloce del fulmine, che perciò tutto è squassato e sferzato prima di essere colpito, né che viene toccato alcuno che abbia visto per primo il fulmine o abbia sentito il tuono."
Plinio il Vecchio e la prima pagina della sua opera Naturalis Historiae
Riferimenti bibliografici:
https://it.wikipedia.org/wiki/Plinio_il_Vecchio
Veluti Flos, cultura e letteratura latino, testi, temi, lessico 2
https://penelope.uchicago.edu/Thayer/L/Roman/Texts/Pliny_the_Elder/2*.html
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