Trama: la misteriosa abilità di sentire le emozioni delle altre persone porta il protagonista ad un magico incontro che cambierà la sua vita.
L'ep. 1 inizierà tra 5 secondi...4...3...2...1...Buona lettura! ; )
Episodio 1- Colui che sente il suono del cuore
Michele è un compositore molto popolare che lavora presso l'azienda "4YouMusic", e può
"sentire" le emozioni delle persone. Per lui è un po' come leggere nei cuori delle persone, non è uno psichico come quelli che si vedono in TV, semplicemente quando una persona si sente triste egli può sentirlo come un suono. Il suono della
tristezza è soggettivo: delle volte può suonare tenera, stridente, gentile o ignobile.Potrebbe anche essere un suono meraviglioso.
Michele udiva quei suoni da tutta la vita, che lo volesse o meno, e li usava come fonte d'ispirazione per i suoi lavori. Anche se era abituato i luoghi affollati lo disturbavano notevolmente, in quanto sentiva i suoni di tutte le persone vicine.
La mattina di quel giorno piovoso Michele era rimasto piacevolmente stupito nel sentire un
suono così
meraviglioso e profondo, per la prima volta.
"Incredibile", pensò, "Non ho mail sentito nulla del genere. E' così bello...Di chi è questo suono?", correndo frettolosamente verso l'origine. Girò di corsa un corridoio e davanti si ritrovò Beatrice, una giovane donna vestita elegantemente: aveva tacchi a spillo e lunghi capelli castani chiari che le scendevano lungo le spalle. Michele sfruttò l'occasione per scusarsi di esserle andato addosso e i due si presentarono. A causa degli impegni lavorativi si dovettero salutare, ma anche quando si furono allontanati Michele non poteva fare a meno di ripensare a Beatrice, chiedendosi come potesse produrre un suono tanto bello. Appena tornato a casa iniziò a scrivere le note che quel giorno aveva udito: doveva permettere anche ad altri di ascoltare un tale capolavoro.
Nei giorni seguenti Michele cercò di avvicinarsi a Beatrice così da capire cosa potesse generare in lei questi sentimenti. Notò che la vicinanza con la sorella Laura, anche lei lavoratrice nella stessa azienda, spesso causava il suono tanto bramato da Michele. "Posso sentire il suo suono ogni volta che Laura parla..." pensò lui.
Qualche sera dopo alcuni lavoratori dell'azienda organizzarono un'uscita ad un ristorante, Michele sapendo che ci sarebbero state anche Laura e Beatrice si unì, sperando di poter sentire di nuovo quella melodia.
Il ristorante era informale, le chiacchiere dei colleghi disturbavano anche i tavoli vicini. Michele attendeva l'arrivo di Beatrice e, con sua sorpresa, si presentò assieme alla sorella Laura e ad un altro uomo. Era alto, i vestiti semplici e chiari gli donavano e facevano sembrare i capelli corti neri ancora più scuri.
Si presentò: era Francesco, il compagno di Laura. Ogni volta che i due si stringevano la mano o che si parlavano dolcemente Michele poteva udire il suono di Beatrice sempre più forte. Si girò a guardarla e seguì il suo sguardo, "Oh, sta guardando...". E allora comprese.
Con una scusa riuscì ad allontanare dal tavolo Beatrice: "Posso sentire i suoni dei cuori delle persone", le disse Michele. La faccia di Beatrice mostrava stupore e incredibilità. "Per esempio", continuò, "so che provi sentimenti speciali per il tuo
cognato".
Ma Beatrice, evidentemente scossa, negò e intimò Michele di smettere di scherzare. Tuttavia egli poteva udire ogni volta che lei negava il suo suono echeggiante traboccare. "Di più. Voglio sentire di più il suo suono" pensò infine.
Episodio 2- Un amore non ricambiato
Beatrice si stava preparando come tutte le mattine, ma per quanto tentasse di concentrarsi unicamente su quello che doveva fare i ricordi della sera prima riaffioravano in lei inesorabilmente. Pensò che fosse difficile da credere ciò che Michele disse sul poter sentire i suoni, ma la verità è che aveva scoperto i suoi sentimenti per Francesco, il suo cognato.
Francesco era sempre stato socievole e bravo a vedere i lati positivi delle persone. Lei e sua sorella lo avevano conosciuto al liceo: per Laura era stato amore a prima vista. Inizialmente Beatrice aveva semplicemente intenzione di aiutarli, ma nel farlo dei sentimenti amorosi erano iniziati a crescere dentro di lei, ma si accorse di loro troppo tardi. Ricordava ancora quando li aveva visti baciare per la prima volta, il proprio pugno stretto e ciò che pensò. Desiderava essere al posto della sorella.
Doveva parlare con Michele. I due organizzarono un incontro sentendosi per il cellulare, si trovarono in un bar isolato con pochi clienti, così da poter parlare in tutta tranquillità.
Beatrice gli chiese di non rivelare nulla a sua sorella e al suo cognato, e Michele le spiegò che il suono della sua tristezza era uno dei più belli che aveva mai sentito e che l'aveva agitata solo per poterlo sentire ancora. Michele la rassicurò: non aveva alcuna intenzione di raccontarlo in giro, egli era unicamente interessato ai suoni. Le propose di venire a casa sua: voleva farle ascoltare la melodia della sua tristezza che aveva scritto. Beatrice accettò spinta dalla curiosità. Arrivati a casa sua egli iniziò a suonare il pianoforte: ella non aveva idea di poter essere colpita tanto dalla musica. Michele approfittò dell'occasione per farle dei complimenti sul suo stile e sulla sua bravura nel lavoro, dopotutto l'aveva osservata e cercata con lo sguardo nei giorni precedenti mentre erano a lavoro, infine i due si lasciarono.
Anche quando tornò a casa Beatrice continuò a ripensare alla melodia ma non trovava nulla di così bello in lei: provava uno sgradevole desiderio per il compagno della sorella e si sentiva miserabile nell'invidiare Laura. "Non c'è nulla di bello in me..." pensò con lo sguardo fisso sul grigio asfalto.
Pensò che il suo suono dovesse essere distorto e
patetico, non la gradevole melodia che aveva ascoltato.
L'attimo dopo però le rivennero in mente i complimenti di Michele, il modo in cui non l'aveva giudicata: senza accorgersene aveva un
triste sorriso in volto.
Episodio 3 - Il suono della felicità
"E' la prima volta" pensarono Michele e Beatrice. Per la prima volta dal liceo Beatrice aveva confessato i suoi sentimenti per Francesco, mentre Michele non aveva mai raccontato prima la sua abilità di sentire i cuori delle altre persone.
Da quel giorno in poi Michele e Beatrice iniziarono ad
avvicinarsi e a passare più tempo insieme.
Arrivò la primavera, Michele si trovava in un centro commerciale, un mare di rumore per lui.
Mentre si guardava intorno alla ricerca di qualcosa di interessante intravide Beatrice. Il vestito leggero tipico della stagione la rendeva ancora più bella. Proseguirono il loro giretto senza meta insieme. Beatrice gli chiese se avesse mai sentito altre persone con un suono simile al suo. Michele allora le raccontò di un
senzatetto che incontrava quando passava per la stazione mentre ritornava a casa da scuola. Aveva un suono bello quasi come il suo. Ricordava che un giorno stava traboccando di una melodia meraviglioso che non aveva mai sentito prima. Il giorno dopo non c'era più. Alla domanda di Beatrice "Cosa gli successe?" Michele non seppe rispondere.
Beatrice pensò che essere in grado di sentire i suoni doveva essere difficile, forse più difficile di trattenere i suoi sentimenti.
Arrivò maggio, e con esso una notizia: Laura era incinta. Michele corse incontro a Beatrice, aspettandosi una melodia sorprendentemente triste, ma ne rimase piacevolmente deluso. In lei non riusciva che udire un suono lieve, tanto che per poterlo udire dovette concentrarsi soltanto su di lei.
Quando ella si accorse di lui sul suo volto c'era solo un sorriso. In quel momento Michele riuscì a sentire un nuovo suono, gentile e roseo, ancora più bello di quello che era solito udire. Pensò dovesse essere la
felicità. La sentiva anche da Laura che parlava del nome che avrebbe dato al neonato, ai giocattoli e ai vestiti che già aveva iniziato a comprare. Poi udì un tenue suono provenire da se stesso. Era sollevato di vedere finalmente Beatrice contenta, superando il suo trauma. E per questo era felice anche lui.
Il giorno dopo Michele le confessò che quando si erano incontrati per la prima volta quell'inverno non era solo interessato al suono della sua tristezza. Aveva realizzato di pensare spesso a lei. Lei semplicemente gli rispose "
Sì" con un largo sorriso e gli prese la mano.
Da allora Michele divenne in grado di sentire i diversi sentimenti, alcuni pungenti, altri estremamente caldi.